La zona giorno è il fulcro della casa, il luogo in cui passiamo più tempo. Non a caso tale spazio fa da cornice ai momenti di relax che trascorriamo nella nostra abitazione quando riusciamo a ritagliare brevi istanti del nostro tempo da dedicare alla famiglia.
Ma anche le spensierate cene tra amici si svolgono in questo ambiente che richiama la tranquillità.
C’è però un dilemma che riguarda la distribuzione degli spazi che assilla chiunque si stia occupando di costruire o ristrutturare la zona giorno della propria casa.
Il quesito non è di certo banale…
Cucina open space o cucina chiusa?
Avete capito bene, scegliere se optare o meno per la condivisione degli spazi tra cucina e soggiorno è una delle decisioni più difficili da prendere per chi si trovi alle prese con la progettazione di questi ambienti. Le variabili che pilotano la scelta sono molteplici e dipendono, oltre che dal gusto personale, dalle abitudini di ciascuno di noi.
Volete sapere cosa fa per voi? Vediamo insieme a cosa bisogna far attenzione per non prendere una scelta di cui pentirsi poco dopo.
La cucina open space è uno spazio unico e luminoso in cui cucina e soggiorno convivono nello stesso ambiente. Uno spazio così concepito è l’ideale per chi preferisce un contatto epidermico con gli ospiti, pensando la zona in funzione della convivialità.
Una bella cucina a vista è inoltre parte dell’arredamento; contribuisce quindi a dare all’ambiente un tocco di stile.
In una cucina open space, cucina e soggiorno non hanno una divisione netta. La differenziazione di funzioni dei due ambienti (uno deputato alla preparazione dei cibi, l’altro al relax ed allo stare insieme) viene definita dall’arredamento e dall’uso di alcuni escamotage. La transizione tra i due ambienti può infatti essere sottolineata utilizzando una pavimentazione diversa o con una leggera variazione di altezza tra le due zone. Un altro consiglio è di utilizzare tinte cromatiche differenti per caratterizzare i due ambienti; altra soluzione potrebbe essere quella di utilizzare un mobile divisorio come un divano o un sistema di scaffali.
Nota negativa: odori che invadono il soggiorno e stoviglie sporche in bella mostra possono facilmente rendere la vita difficile ai maniaci del pulito e dell’ordine…
Una cucina chiusa rappresenta la scelta diametralmente opposta ad una cucina open space.
Qui infatti gli spazi sono ben definiti e separati tra loro, e la cucina riprende la sua connotazione di “laboratorio” in cui il cuoco può divertirsi a creare gustosi manicaretti.
Optare per una cucina chiusa è la soluzione migliore per chi ama dedicarsi alla cucina senza dover preoccuparsi di arginare gli odori che neanche le più potenti cappe riescono a neutralizzare. Basterà infatti tener chiusa la porta perché gli odori emanati dal cibo non invadano le altre stanze. E che dire della possibilità di rimandare al giorno successivo la pulizia di padelle e stoviglie senza che queste restino in bella mostra davanti agli ospiti?
Per gli amanti della funzionalità, la cucina chiusa è senza dubbio la soluzione ideale.
Note negative: preparatevi a cucinare in solitudine mentre i vostri amici e parenti vivono momenti di convivialità in salotto.
Vi piace l’idea di una cucina open space in cui trascorrere in allegria le serate con parenti ed amici, ma non volete rinunciare alla funzionalità di una cucina separata rispetto al soggiorno?
Per vostra fortuna esistono anche soluzioni ibride, che metteranno tutti d’accordo.
Con l’ausilio di porte e pannelli scorrevoli, è infatti possibile ottenere una cucina separata dal soggiorno; da aprire per all’occorrenza sulla sala creando un unico ambiente.
A voi la scelta dunque!
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